mercoledì 9 novembre 2011
Rosso.Red.Rouge
Se qualcuno dice ROSSO (nominando il colore) e ci sono 50 persone che ascoltano bisogna aspettarsi che ci siano 50 rossi nelle loro teste, e di sicuro ciascun ROSSO è diverso da tutti gli altri.
Josef Albers "Interaction of Color"
Foto Iain Crawford "RED" dalla serie Paint Photography
In alchimia si distinguono quattro passaggi:
Melanosis (tendente al nero);
Leucosis (tendente al bianco);
Xanthosis (tendente al giallo)
e IOSIS (al ROSSO)
La prima volta che ho visto il rosso, ero bambina, è stato uno spettacolo fantastico.... una distesa di papaveri rossi.....ho pensato "che fantastico colore prorompente e prepotente!"
Un'anima rossa dove risiedono i miei pensieri più segreti e i miei sogni più ambiti.
Foto Thomas Couderc e Clement Vauchez per Galeries Lafayette.
Fotogramma dal film "Scarpette Rosse" del 1948.
Il ROSSO si difende. E' un territorio, come nessun altro colore. Rivendica sta all'erta contro lo spettro.
da CHROMA di Derek Jarman
Foto Steven Meisel per Vogue 2004, styled Edward Enninfull, model Karen Elson.
Rosso drammatico...."Grande Rosso" di Alberto Burri
IL ROSSO è....ATTENZIONE!
ARTISTI USATE IL ROSSO COME UNA SPEZIA!
Derek Jarman
Nella foto opera di Jackson Pollock "Number 1"
Foto da una scena del film "Shining" di Stanley Kubrick
La Materia grigia è nella mente ma nei Globul Rossi, secondo me, risiede la passione, l'anima, la personalità di una persona.
Foto Dennis Kunkel Microscopy, Inc/Visuals Unlimited, Inc.
ROSSO POPolare, opera di Mario Schifano.
Deserto Rosso.....ma non quello di Antonioni, quel deserto era nell'anima.
"Il mio amore è come una rossa rosa rossa."
da CHROMA di Derek Jarman
Scena dal film "Lanterne Rosse" di Zhang Yimou
"La Camera Rossa" di Henri Matisse
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lunedì 7 novembre 2011
La Setta dei Poeti Estinti.
Mentre lo stereo canta per l'ennesima volta e con mio personale godimento "Paolo Anima Salva" dei Marlene Kuntz, al tavolo da disegno sfoglio riviste e riguardo foto delle collezioni in cerca dei temi che devo illustrare.
Osservo, guardo, scruto la moda per l'inverno e le nuove stagioni, fra le varie proposte mi rendo conto che l'occhio mi cade sempre su quelle foto che hanno un minimo aria sognante e di aura poetica e non sugli abiti spesso scarnificati alla uniche funzioni di estetiche e di protezione.
Le parole di Philipe Stark riecheggiano nella mia testa rafforzando il mio pensiero, "Senza un'anima umanistica, sociale o affettiva nessun progetto ha legittimità di esistere".
La canzone dei Marlene Kuntz è il sottofondo consono ad una società che in molti aspetti è dura, cinica e in cui è difficile rintracciare le anime "che ti sono simili perchè sensibili", una sensibilità che la moda sembra aver perso in larga parte, adottando solo le logiche di consumo e di crescita aziendale.
Se molti credono che la colpa è della crisi, ed in parte è vero, credo però che la crisi che stiamo vivendo è innanzitutto culturale e morale è per questo che non è facile rintracciare anime simili, perchè sono in estinzione.
Cristiano Godano, voce dei Marlene Kuntz, in una intervista citandoo Dostoevskij ha detto: la salvezza è nella bellezza, intesa come cultura, valore morale e poesia.
Nella moda equivale al sogno, alle ispirazioni e agli intenti sociali (moda ecologica ed equo solidale).
La moda è sempre stata lo specchio narrante della società e quella che stiamo vivendo ha dato alla parola "bellezza" un'unica accezione, un'unico valore di estetica fine a se stessa. Svuotandosi dei contenuti, come la passione, fattore/valore culturale, sogno, questa tendenza all'apparenza rende molte delle proposte vestimentarie un dejavù, che aiuta (visto il degrado morale) a fare cassa, ma che a me personalmente (anche con tutti i soldi del mondo), non mi fa desiderare di possederla e di conseguenza non mi spinge all'acquisto.
Guardo spesso altrove (design, arredamento, fotografia) per ricercare quello che nella moda scarseggia, la poesia, il contenuto, il significato.
Allora mi domando se da qui è possibile ripartire (almeno in ambito moda) e come è possibile farlo?
La risposta, secondo me va ricercata nell'intento, il valore aggiunto, con questo non intendo esibizione del lusso, il valore aggiunto all'oggetto è dato da tutte le componenti che lo rendono unico, penso all'idea, l'ispirazione, la sartorialità, la tecnica e l'etica.
Su questa ultima parola mi sto soffermando molto ultimamente e assieme a sostenibile sono le uniche parole che mi fanno sperare e aspirare ad un nuovo modo di pensare.
l'aspetto sostenibile nella moda è dato dall'impiego di materiali e lavorazioni eco-sostenibili.
L'etica nella moda è appannaggio di chi osa poichè ecosostenibile spesso comporta sacrifici anche in termini di denaro, molte grandi aziende sfruttano manodopera a basso costo o addirittura in nero per poter sostenere un meccanismo di richiesta veloce e globalizzato.
In Italia le leggi non aiutano i lavoratori ma neanche i datori di lavoro, siamo uno dei paesi in cui per tenere un lavoratore in regola paghiamo più tasse e questo non agevola sopratutto le nuove piccole imprese.
Ci sono però marchi emergenti che mi fanno ben pensare, EDUN marchio fondato da Ali Hewson e da suo marito Bono Vox sotto l'ala del colosso economico LVMH. EDUN è un marchio che ha fra i valori fondamentali l'ecosostenibilità, usando materiali e tecniche a basso impatto ambientale. La produzione è equo solidale con l'impegno all'impiego di manodopera dei paesi in via di sviluppo per favorirne crescita e annullarne lo sfruttamento.
In un ambito di produzione più piccola, ma non priva di carattere, si muove anche Il marchio "Così Nero Quasi Blue" (http://www.cosineroquasiblue.com/) linea disegnata da Federica Martin Wedard che unisce al design una attenzione ai materiali (naturalmente ecologici) che, oseri dire, è maniacale, in primo piano sartorialità e cura del particolare senza però sovrastare, appesantire e sovrapporre troppe idee che finiscono per nascondere le donne in abiti concetto che spesso le camuffano le nascondono.
"Così Nero Quasi Blue" restituisce all'abito la sua funzione senza trascurare troppo il vezzo di essere belle, ne esce una collezione fresca e sopratutto attenta all'ambiente.
Di seguito, in un video, in cui la stessa Federica Martin Wedard spiega con precisione in cosa consiste la collezione.
Per la grande distribuzione ogni strada non percorsa è un business non sfruttato e H&M presenta da alcune stagioni "Conscious Collection", uomo donna e bambino, in fibre naturali ecologica e produzione equo solidale.
La creatività dei designer giapponesi è un fatto ormai noto e ci sono alcuni marchi emergenti da cui dovremmo prendere esempio.
Attic Japan è una linea di borse disegnata da Yukari Isokane e Izumi Masabe, le borse sono dei pezzi unici realizzati con Kimomo usati, quindi riciclati e ad inpatto zero, l'effetto non è trasandato ma sorprendentemente glamour.
Nella rete internet attualmente ecologico è sinonimo di prolifico e si moltiplica la creazione di siti e shop on line di prodotti eco friendly e equo solidali.
Uno dei più famosi con blog annesso e ultime notizie sul tema è ECO AGE (http://www.eco-age.com/) con sede a Londra e che ha come fondatori Nicola e Livia Giuggioli assieme al marito Colin Firth e l’imprenditore Ivo Culson.
ECO AGE è un Concept Store che detiene un primato di originalità in quanto racchiude in se tutte le caratteristiche di negozio assieme a quelle di showroom e agenzia di consulenza per tutti quelli che desiderano vivere l'eco sostenibile.
Nello store di Chiswic è possibile trovare una grande varietà di prodotti che vanno dall'arredo all'abbigliamento e per chi vuol ridipingere una stanza, rifare il bagno, o costruire una casa dalle fondamenta, ECO offre un servizio di consulenza e progettazione con una vastissima scelta di materiali alternativi e vernici atossiche. Scegliendo addirittura produttori locali per limitare le emissioni del trasporto.
“Non siamo guerrieri verdi” dice Livia Giuggioli “semplicemente offriamo un’alternativa in un momento in cui è praticamente immorale non preoccuparsi dell’ambiente”.
E se è immorale non preoccuparsi dell'ambiante io inizio da qui, da Roma, con un evento al Forte Prenestino, BaBeL2, la prima Biennale dell’Abitare Critico.
E' un progetto laboratorio per sperimentazioni, riflessioni, ricerche, dibattiti che si concentrano e s’inoltrano nello spazio/mondo dell’abitare. L’appuntamento del 12 novembre BABEL 2.0 Controgeografie, è una presentazione ed un anteprima della prima biennale indipendente dell’abitare critico che si terrà dal 16-20 maggio sempre al Forte Prenestino.
Sembra difficile cambiare le cose per come stanno oggi ma come ha detto qualcuno parole e idee possono cambiare il mondo.
Sotto alcune creazioni di EDUN della linea uomo
Sotto alcune foto della linea "Conscious Collection" di H&M
Sotto alcune creazioni Attic Japan
Sotto alcune foto di ECO AGE lo store eco friendly a ChisWick, Londra.
Osservo, guardo, scruto la moda per l'inverno e le nuove stagioni, fra le varie proposte mi rendo conto che l'occhio mi cade sempre su quelle foto che hanno un minimo aria sognante e di aura poetica e non sugli abiti spesso scarnificati alla uniche funzioni di estetiche e di protezione.
Le parole di Philipe Stark riecheggiano nella mia testa rafforzando il mio pensiero, "Senza un'anima umanistica, sociale o affettiva nessun progetto ha legittimità di esistere".
La canzone dei Marlene Kuntz è il sottofondo consono ad una società che in molti aspetti è dura, cinica e in cui è difficile rintracciare le anime "che ti sono simili perchè sensibili", una sensibilità che la moda sembra aver perso in larga parte, adottando solo le logiche di consumo e di crescita aziendale.
Se molti credono che la colpa è della crisi, ed in parte è vero, credo però che la crisi che stiamo vivendo è innanzitutto culturale e morale è per questo che non è facile rintracciare anime simili, perchè sono in estinzione.
Cristiano Godano, voce dei Marlene Kuntz, in una intervista citandoo Dostoevskij ha detto: la salvezza è nella bellezza, intesa come cultura, valore morale e poesia.
Nella moda equivale al sogno, alle ispirazioni e agli intenti sociali (moda ecologica ed equo solidale).
La moda è sempre stata lo specchio narrante della società e quella che stiamo vivendo ha dato alla parola "bellezza" un'unica accezione, un'unico valore di estetica fine a se stessa. Svuotandosi dei contenuti, come la passione, fattore/valore culturale, sogno, questa tendenza all'apparenza rende molte delle proposte vestimentarie un dejavù, che aiuta (visto il degrado morale) a fare cassa, ma che a me personalmente (anche con tutti i soldi del mondo), non mi fa desiderare di possederla e di conseguenza non mi spinge all'acquisto.
Guardo spesso altrove (design, arredamento, fotografia) per ricercare quello che nella moda scarseggia, la poesia, il contenuto, il significato.
Allora mi domando se da qui è possibile ripartire (almeno in ambito moda) e come è possibile farlo?
La risposta, secondo me va ricercata nell'intento, il valore aggiunto, con questo non intendo esibizione del lusso, il valore aggiunto all'oggetto è dato da tutte le componenti che lo rendono unico, penso all'idea, l'ispirazione, la sartorialità, la tecnica e l'etica.
Su questa ultima parola mi sto soffermando molto ultimamente e assieme a sostenibile sono le uniche parole che mi fanno sperare e aspirare ad un nuovo modo di pensare.
l'aspetto sostenibile nella moda è dato dall'impiego di materiali e lavorazioni eco-sostenibili.
L'etica nella moda è appannaggio di chi osa poichè ecosostenibile spesso comporta sacrifici anche in termini di denaro, molte grandi aziende sfruttano manodopera a basso costo o addirittura in nero per poter sostenere un meccanismo di richiesta veloce e globalizzato.
In Italia le leggi non aiutano i lavoratori ma neanche i datori di lavoro, siamo uno dei paesi in cui per tenere un lavoratore in regola paghiamo più tasse e questo non agevola sopratutto le nuove piccole imprese.
Ci sono però marchi emergenti che mi fanno ben pensare, EDUN marchio fondato da Ali Hewson e da suo marito Bono Vox sotto l'ala del colosso economico LVMH. EDUN è un marchio che ha fra i valori fondamentali l'ecosostenibilità, usando materiali e tecniche a basso impatto ambientale. La produzione è equo solidale con l'impegno all'impiego di manodopera dei paesi in via di sviluppo per favorirne crescita e annullarne lo sfruttamento.
In un ambito di produzione più piccola, ma non priva di carattere, si muove anche Il marchio "Così Nero Quasi Blue" (http://www.cosineroquasiblue.com/) linea disegnata da Federica Martin Wedard che unisce al design una attenzione ai materiali (naturalmente ecologici) che, oseri dire, è maniacale, in primo piano sartorialità e cura del particolare senza però sovrastare, appesantire e sovrapporre troppe idee che finiscono per nascondere le donne in abiti concetto che spesso le camuffano le nascondono.
"Così Nero Quasi Blue" restituisce all'abito la sua funzione senza trascurare troppo il vezzo di essere belle, ne esce una collezione fresca e sopratutto attenta all'ambiente.
Di seguito, in un video, in cui la stessa Federica Martin Wedard spiega con precisione in cosa consiste la collezione.
Per la grande distribuzione ogni strada non percorsa è un business non sfruttato e H&M presenta da alcune stagioni "Conscious Collection", uomo donna e bambino, in fibre naturali ecologica e produzione equo solidale.
La creatività dei designer giapponesi è un fatto ormai noto e ci sono alcuni marchi emergenti da cui dovremmo prendere esempio.
Attic Japan è una linea di borse disegnata da Yukari Isokane e Izumi Masabe, le borse sono dei pezzi unici realizzati con Kimomo usati, quindi riciclati e ad inpatto zero, l'effetto non è trasandato ma sorprendentemente glamour.
Nella rete internet attualmente ecologico è sinonimo di prolifico e si moltiplica la creazione di siti e shop on line di prodotti eco friendly e equo solidali.
Uno dei più famosi con blog annesso e ultime notizie sul tema è ECO AGE (http://www.eco-age.com/) con sede a Londra e che ha come fondatori Nicola e Livia Giuggioli assieme al marito Colin Firth e l’imprenditore Ivo Culson.
ECO AGE è un Concept Store che detiene un primato di originalità in quanto racchiude in se tutte le caratteristiche di negozio assieme a quelle di showroom e agenzia di consulenza per tutti quelli che desiderano vivere l'eco sostenibile.
Nello store di Chiswic è possibile trovare una grande varietà di prodotti che vanno dall'arredo all'abbigliamento e per chi vuol ridipingere una stanza, rifare il bagno, o costruire una casa dalle fondamenta, ECO offre un servizio di consulenza e progettazione con una vastissima scelta di materiali alternativi e vernici atossiche. Scegliendo addirittura produttori locali per limitare le emissioni del trasporto.
“Non siamo guerrieri verdi” dice Livia Giuggioli “semplicemente offriamo un’alternativa in un momento in cui è praticamente immorale non preoccuparsi dell’ambiente”.
E se è immorale non preoccuparsi dell'ambiante io inizio da qui, da Roma, con un evento al Forte Prenestino, BaBeL2, la prima Biennale dell’Abitare Critico.
E' un progetto laboratorio per sperimentazioni, riflessioni, ricerche, dibattiti che si concentrano e s’inoltrano nello spazio/mondo dell’abitare. L’appuntamento del 12 novembre BABEL 2.0 Controgeografie, è una presentazione ed un anteprima della prima biennale indipendente dell’abitare critico che si terrà dal 16-20 maggio sempre al Forte Prenestino.
Sembra difficile cambiare le cose per come stanno oggi ma come ha detto qualcuno parole e idee possono cambiare il mondo.
intervista ai Marlene Kuntz from ElaborAZIONI on Vimeo.
Sotto alcune creazioni di EDUN della linea uomo
Sotto alcune foto della linea "Conscious Collection" di H&M
Sotto alcune creazioni Attic Japan
Sotto alcune foto di ECO AGE lo store eco friendly a ChisWick, Londra.
venerdì 4 novembre 2011
Melancholia.
Come ruvida bacca rossa in una pozza d’acqua sporca.
Come pesce solitario nello stagno cupo.
Come cielo grigio sul bosco fitto.
Come spinosa aiuola sulla pietra grezza.
Come odore di muschio su vecchi muri bagnati.
Come inchiostro nero sulla pagina bianca.
Come tintinnio di grondaie scandisci l’ora del cattivo tempo.
giovedì 3 novembre 2011
Il Genio di Eugenio
Basta Fare la solita Googolata per immagini inserendo il nome di Eugenio Recuenco per vedere quanto genio ci sia nella testa di questo creativo, fotografo e regista.
Ancora più forte è la sequela di immagini presente nel suo sito personale,
che vi consiglio di visitare, e avete un po di tempo poichè il sito è zeppo di immagini e video dell'artista.
Più che un sito è un mondo che piacerà a tutti quelli che come me amano la fotografia e l'arte in genere, mista anche alla favola e al grottesco come nel video sotto riportati.
Eugenio Recuenco è una fonte inesauribile di ispirazione, le foto presenti nel sito testimoniano la versatilità del fotografo che oltre ad avere uno stile visionario sa anche evocare nella modernità stili che vanno dal gotico al grottesco passando per il mitologico e il favolistico senza scadere nel banale e il rivisto.
Buona visione e buon viaggio a tutti!
Il sito:
http://www.eugeniorecuenco.com
Sotto alcune foto tratte dal Portfolio di Eugenio Recuenco.
Sotto alcuni video la cui fotografia è stata curata da Eugenio Recuenco
Ancora più forte è la sequela di immagini presente nel suo sito personale,
che vi consiglio di visitare, e avete un po di tempo poichè il sito è zeppo di immagini e video dell'artista.
Più che un sito è un mondo che piacerà a tutti quelli che come me amano la fotografia e l'arte in genere, mista anche alla favola e al grottesco come nel video sotto riportati.
Eugenio Recuenco è una fonte inesauribile di ispirazione, le foto presenti nel sito testimoniano la versatilità del fotografo che oltre ad avere uno stile visionario sa anche evocare nella modernità stili che vanno dal gotico al grottesco passando per il mitologico e il favolistico senza scadere nel banale e il rivisto.
Buona visione e buon viaggio a tutti!
Il sito:
http://www.eugeniorecuenco.com
Sotto alcune foto tratte dal Portfolio di Eugenio Recuenco.
Sotto alcuni video la cui fotografia è stata curata da Eugenio Recuenco
Chivas. Gold signature from Eugenio Recuenco on Vimeo.
Esencia de una Seducción from Eugenio Recuenco on Vimeo.
INSPIRATION - Hidden/Nascosto
Senza occhi non potrei svolgere il mio lavoro e poichè il mio lavoro è la mia passione forse non posso immaginare una vita senza vista.
Sono affamatissima di immagini e sono onnivora, la mia ricerca è più o meno continua.
Fra tutto il materiale che ho a disposizione, cartaceo, via web, fotografie mie e di miei amici ormai vivo sommersa dalle immagini.
Penso che lo siamo più o meno tutti quelli che lavorano con le immagini.
Non so voi ma a me capita spesso che fra tutti i soggetti che mi passano sott'occhio, i migliori sono quelli dove l'occhio non s'appresta.
E dove la mia anima si scuote.
Le immagini, quelle pù forti danno forma al pensiero, l'idea, sopratutto quando non sono esteticamente conformi alla massa.
Da quelle immagini non conformi nasce un nuovo viaggio, che è prima mentale e passo passo trasforma l'idea in una storia e dallo schizzo si concretizza in un oggetto o un soggetto.
Per questo motivo ritengo che sia importante inserire nel blog tutto quello che mi stimola e siccome ho avuto modo di constatare che queste raccolte fotografiche vi sono piaciute forse portare alla luce un lavoro che di solito è nascosto potrebbe tornare utile a me e a voi.
Ritengo che potrebbero nascere dibattiti interessanti fra i seguaci della moda e gli amanti del design e della fotografia per questo ho deciso di mettere nel blog anche tutto il materiele che ho iniziato a mettere sulla pagina dedicata a Florence Broadhurst https://www.facebook.com/pages/Florence-Broadhurst/169692893074636.
Spero che questo nuovo approccio possa essere di stimolo per nuovi viaggi, parole, racconti e nuove stimolanti conoscenze.
La raccolta di foto che segue è un mix di diversi album e foto dal mio archivio, a cui ho dato il titolo "Hidden Nascosto"
Sono affamatissima di immagini e sono onnivora, la mia ricerca è più o meno continua.
Fra tutto il materiale che ho a disposizione, cartaceo, via web, fotografie mie e di miei amici ormai vivo sommersa dalle immagini.
Penso che lo siamo più o meno tutti quelli che lavorano con le immagini.
Non so voi ma a me capita spesso che fra tutti i soggetti che mi passano sott'occhio, i migliori sono quelli dove l'occhio non s'appresta.
E dove la mia anima si scuote.
Le immagini, quelle pù forti danno forma al pensiero, l'idea, sopratutto quando non sono esteticamente conformi alla massa.
Da quelle immagini non conformi nasce un nuovo viaggio, che è prima mentale e passo passo trasforma l'idea in una storia e dallo schizzo si concretizza in un oggetto o un soggetto.
Per questo motivo ritengo che sia importante inserire nel blog tutto quello che mi stimola e siccome ho avuto modo di constatare che queste raccolte fotografiche vi sono piaciute forse portare alla luce un lavoro che di solito è nascosto potrebbe tornare utile a me e a voi.
Ritengo che potrebbero nascere dibattiti interessanti fra i seguaci della moda e gli amanti del design e della fotografia per questo ho deciso di mettere nel blog anche tutto il materiele che ho iniziato a mettere sulla pagina dedicata a Florence Broadhurst https://www.facebook.com/pages/Florence-Broadhurst/169692893074636.
Spero che questo nuovo approccio possa essere di stimolo per nuovi viaggi, parole, racconti e nuove stimolanti conoscenze.
La raccolta di foto che segue è un mix di diversi album e foto dal mio archivio, a cui ho dato il titolo "Hidden Nascosto"
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