La prima linea di Marc Jacobs, fondata con Robert Duffy nel 1986 è una delle collezioni di riferimento nel calendario delle sfilate di New York, dove sicuramente spicca per originalità e voglia di eccesso caratteristica non proprio tipica dello stile americano pulito e noiosamente basico.
Marc Jacobs nel panorama della moda americana spicca come una perla rara fra i vari prodotti in stile e per la stagione invernale 2012/2013 ci propone una full immersion da favola e non lo dico per dire (col mio solito accento romano) ma è una presentazione in perfetto stile fratelli Grimm, infatti sembra di essere in una pagina illustrata e la passerella è un'enorme libro diorama in cui si muovono delle fanciulle abbigliate come gnomi, forse sono alla ricerca della pentola d'oro, la stessa pentola che sicuramente riceverà Marc Jacobs dopo il successo ormai accreditato della sua collezione, scelta, selezionata e pubblicata da molti tabloid di moda.
Guardando bene la collezione tolti gli orpelli che creano l'immagine ci si accorge che sono molti i capi facili nella collezione e quindi tolti cappelli (disegnati da Stephen Jones) sciarponi in lana e le scarpe (fortemente d'immagine) tutto il resto sembra abbastanza indossabile e in perfetta sintonia con i gusti del momento come i bellissimi i capi spalla a tessuti jacquard e gli abiti dalla linea ad anfora, e i pantaloni dall'orlo corto.
Perfettamente accostati i colori, i tessuti e i materiali che creano un mash-up in linea con le tendenze di molte passerelle europee, adorabili le uscite con camicia bianca e abito sovrapposto a pantaloni o gonne, eccessivo ma giusto l'abito di paillettes color ciliegia con grandi margherite (simbolo caro a Marc Jacobs) questa uscita divide la collezione in due tempi dove nella prima parte c'è spazio per il colore e nella seconda si affida a tonalità neutre fino all'amatissimo nero che smorza i toni iniziali senza perdere l'occasione di citare i più famosi little black dress cari alla cinematografia americana anni 50'-60' a cui anche la colonna sonora fa riferimento.
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