martedì 27 settembre 2011

En Plein Air.


"Non esiste linea, non esiste modellato, esistono solo i contrasti. Quando il colore ha tutta la sua ricchezza la forma ha la sua pienezza"

Paul Cézanne





"Quando si dipinge si disegna quanto maggiore l'armonia dei colori, tanto più preciso diventa il disegno. Alla massima ricchezza del colore corrisponde la massima pienezza della forma. Contrasto di armonie di toni è questo il segreto del disegno e del modellato"

Pablo Picasso


La linea Burberry Prorsum disegnata da Christopher Bailey, per la Primavera-Estate 2012 sembra in piena armonia con le frasi sopra riportate.
Chissà se ha tratto ispirazione dall'arte moderna per creare delle così deliziose figure di donna?
Il nero nella collezione è quasi assente così come il bianco.
Solo colori puri come quelli che uscivano dai tubetti ad olio dei pittori che dipingevano all'aria aperta (en plain air), il seppia, l'ocra, terra di Siena, verde Veronese, blu oltremare.
i colori della natura incontaminata, selvaggia e primitiva, quella dei manufatti africani che hanno influenzato Picasso e in questo caso Christopher Bailey.
Le linee fluide e ben scolpite dal colore, sono sottolineate dall'utilizzo a contasto dei materiali, tele di lino e cotone con effetti spalmati, pelle e intrecci a stuoia.
Africa, afircanismo e una cartella colori che ricorda la Femme Nue di Picasso.
Abiti strutturati in forme semplici e ripetute come in uno schema compositivo classico: cono, cilindri, sfere.
E come per Picasso le forme sono semplici, gonne a ruota e giacche a scatola, poichè a parlare è la luce, il colore dei tessuti.
Le gonne e gli abiti stampati imitano quelli che le donne africane sanno sapientemente costruire mediante nodi, incroci e effetti di drappeggio.
Effetti a stuoia e ricami fatti con materiale di legno scolpiscono gli spalloni dei trench come pure la maglieria e sono simili a quelli indossati da alcune popolazioni indigene.
Il famoso trench si veste anche dei tessuti dell'Africa, con le fantasie e le stampe tipiche dei popoli equatoriali.
Non c'è da stupirsi quindi se la location è immersa nella natura, fa da sfondo dando nuova luce ad un marchio classico.
Forse è la collezione di svolta? Credo di si, poichè da carattere e nuova connotazione dei più classici marchi inglesi.
Una vera sporcatura,sebbene controllata, di uno stile e una immagine Swinging London che aveva un po stancato.
Alcune soluzioni, come quelle degli abiti stampati sul finire della sfilata, ricordano vecchie creazioni di Romeo Gigli.
Assente però quella poesia, questa donna si innalza su zeppe variopinte e avanza sicura con tanto di borsone logato e il famoso tartan che la riveste ci riporta con i piedi in terra e ad una questione di "numeri" che ha poco a che vedere con una vita d'artista "en plain air".

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