All'inizio del 1900 venne introdotto nell'Europa occidentale, nell'arte e nella moda, un nuovo stile che diede una nuova struttura alle arti figurative, visive e applicate e raggiunse il suo apice in occasione della Mostra d'Arte Decorativa tenuta a Parigi nel 1925, dove questo stile venne classificato come Art Decò.
Questo stile dalle forme lineari e scevre di ogni leziosità è la risposta chiara di una nuova borghesia ricca e rampante, che si stava affermando in opposizione ai contenuti e alle linee sinuose dell'Art Nouveau e al manierismo delle classi nobili.
L'Art Decò raggiunge la sua maturità nel 1925-1930 quando anche l'America ne prende tutte le caratteristiche innovative.
E' uno stile lineare, in alcuni esempi quasi freddo, funzionale e caratterizzato dall'uso di materiali come l'alluminio, l'acciaio inox, la lacca, legno intarsiato, pelle di squalo o di zebra impiegata come rivestimento di poltrone ma anche per mobili e accessori con la tecnica galuchat.
Lo stile Art Decò fa un uso massiccio di forme geometriche, righe a contrasto e ben evidenziate, zigzag, scacchi, curve vaste che si incrociano a geometrie, motivi a 'V' che si ripetono a chevron e linee ripetute a raggiera come raggi solari e tutto quello che può far riferimento ad un'epoca ormai motorizzata che utilizza nuove leghe per la creazione di automobili.
Nuovo decorativismo legato alla funzione degli oggetti che porterà in architettura e design dell'arredo alla nascita del Movimento Moderno, che negli anni '20 e '30, ha come massimi esponenti Ludvig Mies Van Der Rohe e Le Corbusier, che nella moda trova un suo riscontro in Coco Chanel e i suoi tailleur in jersey.
L'Art Decò e il design del Movimento Moderno ispirano ancora designer di tutto il mondo come una miniera inesauribile se ne trovano tracce in nuovi talenti emergenti.
Gareth Pugh, stilista britannico classe 1981, formazione da costumista per la collezione estiva si è divertito ad evocare l'atmosfera Decò del film muto "Metrpolis" del 1927 in un mini film in cui Kristen MacMenamy è ritratta come un automa/alieno naturalmente sfoggiando l'intero guardaroba Gareth Pugh.
Sulla passerella invernale del 2011 presenta abiti con decorazioni a righe dorate su fondo nero che bene si accostano alla architettura del padiglione espositivo della Danimarca alla Mostra delle Arti Decorative del 1925 e certi incastri di righe sovrapposte ricordano i disegni di Sonia Delaunay.
Sbirciando nel backstage di Aquilano e Rimondi non si può fare a meno di notare la somiglianza con gli abiti degli anni '20, punto vita segnato in basso e colori che evocano quelli delle riviste Decò, ma anche con certe creazioni recenti di Gianbattista Valli.
Le teorie Funzionaliste dei primi '900 sembrano ancora valide.
Il concetto fondamentale del funzionalismo sociologico è lo studio della società, intesa come una globalità di strutture sociali e culturali (costumi, credenze, riti, tecniche, azioni sociali, ecc.) in relazionate fra loro, la cui funzione è quella di contribuire a preservare quelle condizioni essenziali per l'esistenza del sistema sociale stesso.
Nel quadro generale della moda sembra che lo stile Decò si stia funzionale al preservamento dello stile.
La collezione Gucci P/E 2012 è l'esempio di una interconnessione culturale che però è volta ad evolvere lo stile.
Frida Giannini si allontana dalla donna che aveva proposto per l'inverno, sembra aver guardato ad alcune collezioni del recente passato di Gucci, come i pantaloni smoking con le bande laterali, senza restare indifferente a certe proposte dei colleghi.
Il tema Decò è funzionale alla tradizione Gucci per esprimere un nuovo decorativismo, i ricami su gli abiti da sera ricordano il pinnacolo del Chrisler Building di New York, guarda caso completato proprio nel 1930.
Altri abiti hanno le frange, applicate a plastron e bloccate su un punto vita basso, ricordano senza ombra di dubbio gli abiti charleston dell'era del Grande Gatsby.
Su un pugno di proposte moda non si può giudicare quanto possono essere valide certe tendenze e se attecchiranno, ma è certo che nella grande e globalizzata metropoli della moda lo stile Decò ha più di un'estimatore, forse usato per spirito di preservazione, per emulazione o per puro gioco decorativo resta sempre un tema affascinante per chi nella metropoli non vuole confondersi e vuole crearsi uno stile unico ma anche per chi confondendosi con altri, tenta di sopravvivere.
Sopra un frammento del film di Fritz Lang "Metropolis", la trasformazione di Maria, da donna a robot.
Sopra video cortometraggio Gareth Pugh con Kristen McMenamy, ispirato a Metropolis.
Gareth Pugh F/W 2011-2012.
Esposizione delle Arti Decorative, Parigi 1925, padiglione della Danimarca.
Sopra un disegno di Sonia Delaunay e la stessa nel suo studio, foto del 1925.
Sopra tre foto dal backstage di Aquilano e Rimondi A/I 2011-12.
Modelli con frange Harpers Bazaar ottobre 1926.
Parisian Night Club 1927.
Illustrazione con abiti a frange 1925.
Particolare del Chrisler Building a New York.
Sopra quattro proposte Gucci P/E 2012
potete scrivermi, fare commenti, se mi inviate argomentazioni fotografiche le pubblicherò.
RispondiEliminaCiao a tutti!
GIOVANNA
Post interessante! Complimenti!
RispondiEliminadears check out
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