Karl Lagerfeld sceglie una scenografia naturale per far ammirare la sua collezione per Chanel.
Nel trasportarci nel sogno della Haute Couture decide di farci inoltrare in un bosco che è a metà strada fra quello stregato dei fratelli Grimm e quello gotico di certa letteratura di fine ottocento.
Del sogno in effetti c'è ben poco e nella collezione l'unico filo conduttore è il nero che segna anche gli occhi di ciascuna modella.
La collezione è una citazione di temi già noti e su ogni capo c'è l'immancabile firma del couturier, ricami, intagli, applicazioni, linee geometriche quasi spigolose e dettagli retro sono lo spazio e le forme per giocare con i colori feticcio dello stilista e della maison, il nero e il bianco.
Karl Lagerfeld ci fa immergere in una strana passeggiata popolata da modelle dal volto seminascosto e che hanno poco a che fare con i cinguettii rassicuranti in sottofondo, sono creature dark anche quando vestono di bianco, restie al sorriso, altere quanto ambigue, adornate di fiori e piume ma più simili a dei corvi che a dei passerotti.
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