mercoledì 27 febbraio 2013

Punti di Vista | Dolce e Gabbana | Primavera Estate 2013


Dolce e Gabbana senza Sicilia è come Gucci senza la doppia G, non deve mancare mai un riferimento all'amata regione e per creare sbigottimento nel pubblico meglio rifarsi all'apoteosi della Sicilia con una carrellata di uscite che prendono in prestito i simboli più conosciuti della regione fra questi i pupi, l' Orlando Furioso, le ceramiche di Caltagirone,  il carretto siciliano e tutte le decorazioni che ne conseguono, nappe, fiori coccarde e nastri.
Una primavera estate ricca di colori, vivacità e quasi totale assenza di nero, presente solo sul finale della sfilata con le irrinunciabili uscite in pizzo.
Non mancano però le citazioni pop, quelle che fanno riferimento alle donne del cinema italiano del dopoguerra, Sofia Loren e Gina Lollobrigida prime fra tutte.
Come non ricordare una di loro mentre interpreta la donna del popolo, procace e dirompente, in una scena al mercato mentre sceglie la frutta e che fra una battuta e l'altra ammicca al protagonista di turno? Ecco fatto così l'ho immaginata, al mercato.
Sarebbe bello pensare che questi abiti vadano al mercato un giorno, per essere indossati da chi non pensa alle diete, ma ahimè già vedo il solito gossip modaiolo e la star di turno con indosso uno dei suddetti abiti cartolina.
Mi piacerebbe vedere, un giorno, Scarlett Johansson  con uno dei vestiti di Dolce e Gabbana mentre sceglie delle arance, oppure Keira Knightley mentre sceglie un bel polpo ma non credo sia possibile, sopratutto a Hollywood dove bellezza fa rima con magrezza e la dieta è l'unico chiodo fisso.

lunedì 25 febbraio 2013

Punti di Vista | Alberta Ferretti | Primavera Estate 2013



Per la primavera estate 2013 Alberta Ferretti ci porta sott'acqua, la passerella si trasforma, i riverberi sullo sfondo e giochi di luce simili a quelli dei flutti evocano un amre non calmo che tinge anche le vesti, la cartella colori va dall'acquamarina a l'azzurro pallido, con note di banco e di nero che come in un'acquerello si addensano i colori chiari nelle tonalità del blu cobalto e blu oltremare.
Non è una collezione che brilla in creatività stilistica, alcune uscite sarebbero più adatte ad un film fantasy, ma l'atmosfera incantata che ne esce non può che affascinare un'illustratore, la musica, abbinata a l'immagine delle modelle, con trucco invisibile e cappelli con effetto bagnato, non crea un'atmosfera serena ma anzi evoca le omeriche sirene, sono creature  tutt'altro che affabili, malgrado i colori chiari e le superfici tessili irridescenti, non sono donne portatrici di luce, l'opalescenza le rende simili a meduse, creature dall'aspetto angelico, danzano e cantano pur di sedurre, ipnotizzare e soggiogare il più scaltro dei navigatori.

P.P.


I piccoli piaceri hanno anche una lunga durata e si prolungano nel tempo se sono abiti comodi da indossare, specialmente se quelli che indossi ti coccolano come potrebbe fare un'abbraccio o una carezza. 
Quali sono i miei? I preferiti? Un maglione di pura lana beige, modello da uomo extra large che ho trovato in un mercatino, i nuovi jeans di Gap ultracomfort e un paio di stivaletti di cuoio marrone, made in Italy, forse sgraziati e che probabilmente enfatizzano l'aria sciatta data dai vestiti ma che mi fanno sentire molto coccolata.
Questa è la mia divisa con cui spesso mi metto a lavorare, detestata dal mio compagno che mi vorrebbe sempre in tiro, è per me il completo perfetto, l' effetto che ha su di me è lo stesso di un caffè nero, lungo e bollente.
Spesso in mattinata il caffè arriva al momento giusto, nel ritaglio di una pausa, il piccolo piacere si amplifica e mi riporta per qualche minuto a temperature più miti, rammentandomi che l'inverno è quasi finito e che la primavera è quasi alle porte, devo concentrarmi su quel che c'è da fare, buona giornata gente, torno a lavorare.

domenica 24 febbraio 2013

domenica 17 febbraio 2013

Una Foto a Caso


Immagine tratta dal sito dell'artista Dietrich Wegner.

Punti di Vista | Louis Vuitton | primtemps été 2013



Come sempre Marc Jacobs gioca con la moda, immaginando un mondo popolato da doppi, duplici bellezze a cui non si rimane indifferenti, un gioco  di opposti e complementari e del il doppio che si ripete all'infinito come in un gioco di specchi, che diventa optical nel classico bianco-nero e psichedelia negli abbinamenti bianco e colori acidi.
La passerella riproduce la famosa fantasia Damier di Louis Vuitton ed è anch'essa parte del gioco pensato ad  arte per coinvolgere lo spettatore, una superficie a scacchi (non a caso) in cui le modelle si riflettono e si muovono, uscendo sempre in coppie con capi similari, almeno nel colore,  lo spettatore è coinvolto nella "ricerca delle differenze". 
La scacchiera ruota attorno ai corpi e su questi, con un taglio sulle linee di congiunzione fra i colori, l'abito di sinistra si trasforma nel tailleur di destra, e viceversa, la scacchiera delimita gli scolli quadrati che con l'aggiunta di un quadro diventano uno scollo a barca. 
Il gioco si ripete all'infinito in un caleidoscopico trip, dall'effetto comunque glamour e sicuramente molto vendibile e nel progetto di Jacobs non sono da meno gli accessori, il Damier macro sul classico bauletto e le nuove pochette a mattonella abbinate alle scarpe bicolore semplicemente divise in due.
L'effetto psichedelico si moltiplica nel finale, l'uscita in gruppo di tutte le modelle, le quali ci salutano all'unisono in una posa statica e all'unisono ci voltano le spalle risalendo sulle scale mobili che le hanno portate a noi, è la degna firma di una collezione e uno stile senza mezze misure amato o odiato non lascia indifferenti anche perchè a chi non piace giocare?

venerdì 15 febbraio 2013

BlocNotes


Punti di Vista | Gucci | Primavera Estate 2013


Frida Giannini con la collezione primavera-estate di Gucci ci fa fare un balzo indietro di almeno venti anni, all'epoca Tom Ford, il quale riportò alla ribalta il marchio fiorentino riproponendo il gusto tipico americano, strizzando l'occhio a Roy Halston e al glamour degli anni sessanta e settanta, fatto di estrema pulizia e una predilezione per le tinte unite e i tessuti tipici di quell'epoca. 
Un gusto che oggi riconosciamo come tipicamente anni '90.
In questa collezione però non mancano anche riferimenti alla moda italiana del passato, l'archivio Gucci e lo stile di un suo contemporaneo Emilio Pucci, riconoscibile nelle uscite con grandi stampe fiorate su mini abiti e pigiama palazzo, non manca  qualche noiosa ripetizione ma è congeniale alla sfilata  che scorre bene in una sequenza colore che nell'uscita finale ha un'effetto dirompente e positivo a cui non eravamo più abituati specialmente sulla passerella Gucci.
La donna nera e quasi oscura dell'inverno lascia il posto a una splendida valchiria multicolor, fucsia, turchese, verde acqua, giallo, blu cobalto, sono i colori che in sequenza si susseguono sulla passerella appena stemperati da qualche uscita bianca.
Frida Giannini con questa collezione ritorna alle donne di Gucci del passato più o meno recente, quelle citate più volte da Tom Ford e riposte nell'immenso archivio, anche fotografico, ricco di personalità di spicco che hanno indossato e fatto conoscere nel mondo il famoso marchio fiorentino.
Fra le modelle sembra di vedere Jaqueline Kennedy o Grace Kelly che in un perfetto look Gucci avanzano veloci e altere su una passerella completamente bianca che sottolinea e amplifica gli aspetti "design" della collezione, volant, geometrie e dettagli di stile come i grandi gioielli che ornano scolli e polsi.
Il colore e costruzione di alcuni volumi sono la combinazione perfetta per le nuove fascinose creazioni che calzano a pennello sulla cliente Gucci voluttuosa e sicuramente diva.

giovedì 14 febbraio 2013

P.P. | Mini Spa



Oggi è quel giorno, il giorno in cui non si può più rimandare, il giorno in cui ti guardi allo specchio e decidi di volerti bene.
Per una mattina e forse per l'intera giornata la stanza da bagno è la tua mini spa e proprio oggi il caso vuole che sia anche San Valentino e forse decidere di volersi bene oggi è più importante, curare il proprio aspetto non è forse il miglior modo per amare?
Presentarsi al prossimo, quantomeno in maniera dignitosa, non è forse il miglior modo per dirgli lo rispetti e ci tieni a lui o a lei?
Credo di si,  allora oggi il piccolo piacere inizia con una pulizia del viso.
Vogliatevi bene e buon San Valentino!

martedì 12 febbraio 2013

Post dal Tavolo


Una primavera estate 2013 dalle tendenze molto riconoscibili e ben delimitate, per cui chi sceglie gli anni sessanta, con l'allure tipica della ricca signora sceglie i volant e lo fa fino a rendere quasi fumettata l'intera collezione, usando i colori tipici dei fumetti e della Pop Art, tinte forti, vivaci contrapposizioni quasi stridenti e l'immaginazione ripesca fra gli ideali femminili tipici dei fumettisti o della cinematografia anni '60, sulle passerelle rivivono Eva Kant e Valentina,  altere eroine, dal bell'aspetto e dal codice vestimentario facilmente fruibile, nello stesso armadio ci sono i mini abiti da perfetta Bond's Girl e completi fluidi e lineari per fisici atletici. L'armonia dei movimenti è sottolineata da un volant o una rouche messa nel posto giusto, lungo le braccia o  su un'orlo quelle messe  intorno al collo sono la perfetta cornice per volti ideali dallo sguardo mozzafiato.

mercoledì 6 febbraio 2013

HC | CHANEL | primtemps été 2013





Karl Lagerfeld sceglie una scenografia naturale per far ammirare la sua collezione per Chanel.
Nel trasportarci nel sogno della Haute Couture decide di farci inoltrare in un bosco che è a metà strada fra quello stregato dei fratelli Grimm e quello gotico di certa letteratura di fine ottocento.
Del sogno in effetti c'è ben poco e nella collezione l'unico filo conduttore è il nero che segna anche gli occhi di ciascuna modella.
La collezione è una citazione di temi già noti e su ogni capo c'è l'immancabile firma del couturier, ricami, intagli, applicazioni, linee geometriche quasi spigolose e dettagli retro sono lo spazio e le forme per giocare con i colori feticcio dello stilista e della maison, il nero e il bianco.
Karl Lagerfeld ci fa immergere in una strana passeggiata popolata da modelle dal volto seminascosto e che hanno poco a che fare con i cinguettii rassicuranti in sottofondo, sono creature dark anche quando vestono di bianco, restie al sorriso, altere quanto ambigue, adornate di fiori e piume ma più simili a dei corvi che a dei passerotti.

Punti di Vista | PRADA | Primavera Estate 2013







La stagione estiva di Prada è Miuccia Prada all'ennesima potenza, una collezione priva di fronzoli ma non di eccessi, in cui tutto è congeniale a raccontarci una storia.
Gli eccessi sono quelli dell'era moderna dove ormai le stagioni della moda non hanno quasi più significato e tutto si sussegue in un ritmo serrato scandito solamente da cosa andrà di più nel web.
Quindi largo a pellicce anche se siamo in estate e calze di pelle nell'infradito, i top non riescono a coprire la pancia e se lo fanno lasciano scoperte le spalle.
La pelliccia riveste anche le borse che sicuramente diventeranno gli oggetti feticcio della stagione 2013.
Prada resuscita alcuni pezzi del suo passato più sobrio e li rielabora  con lavorazioni atte a facilitare la produzione, tema-simbolo della collezione, il fiore di pesco, riprodotto, stilizzato e ripetuto all'infinito su ogni capo.
Lo spazio in cui si muovono le modelle ha un' atmofera zen, dove la passerella appena sollevata da terra, è un'enorme 8 squadrato e nero, le luci sono quelle di un'interno di notte, grandi colonne nere dividono ulteriormente il campo visivo e danno ritmo, assieme alla musica, anch'essa moderna ma con riferimenti al giappone, al passo di ogni mannequin.
I riferimenti al paese del sol levante sono molteplici, alcune uscite occhieggiano a Rei Kawakubo e la partitura cromatica sembra fare riferimento alle regole del feng-shui.
Finito di vedere la sfilata, la sensazione è quella di avere appena assistito ad una performance artistica che racconta al pubblico la condizione della moda oggi, nell'era del marketing globale e via web.
E' una collezione per un pubblico di moderne nullafacenti, geishe anche perchè messe in condizioni di non muoversi o quasi, strette in abiti stereotipo sfuggenti ma chiusissimi e scarpe zeppa che non permettono una facile deambulazione.
E' una collezione dedicata alla popolazione femminile e spregiudicata che popola il web e che spesso con atteggiamenti ammicanti fa l'occhiolino da un blog o da un profilo di social-network, per questo motivo, forse, gli oggetti più amati della collezione Prada sono poi i più difficili da indossare e per questo i più pubblicati nei blog e entrano a far arte dell'enorme baule dei desideri delle geishe-internaute di tutto il mondo.


martedì 5 febbraio 2013

venerdì 1 febbraio 2013

BlocNotes


Post dal Tavolo



Se il mattino ha l'oro in bocca questa mattina ha l'oro del Sol Levante, dalle foto delle passerelle per la prossima estate molti hanno scelto temi e particolari riconducibili alla cultura giapponese, dai kimono agli origami, dalle stampe in stile Hokusai alla severa compostezza di un kimono maschile.
Tanti modi per sognare il giappone ma con l'occhio e la testa di un'occidentale che ne sogna segni e simboli senza andare più in là di un'immagine stereotipata e quasi da cartolina lunica che non lo fa (è sempre lei!) Prada che riesce a coniugare stile e simbologie senza cadere nel banale, per quanto inizialmente sembri una sfilata ostica, e forse alcuni pezzi sono difficili alla fine c'ha sempre ragione lei! Maledetta!
Ora vado ad elaborare la mia tesi su Prada con un nuovo punto di vista perchè solo disegnando riesco a vedere cosa  rende così attraente la sua collezione.